FACSIMILE SCHEDA ELETTORALE ORIGINALE STAMPATA IN: COLORI
EDITORE / TIPOGRAFIA /GRAFICO: SO.GRA.RO - ROMA
NOTIZIE: GIULIO PASTORE- Nato in una famiglia operaia, rimase orfano di padre a dodici anni e cominciò a lavorare come attaccafili in una industria tessile a
Borgosesia. Impegnato nella Gioventù cattolica si trasferì poi con la madre a
Varallo, ove divenne propagandista dell'Azione cattolica, responsabile della locale Unione della Confederazione italiana dei lavoratori
[1]e direttore del settimanale cattolico
il Monte Rosa. Costretto dal fascismo ad abbandonare la Valsesia, trovò rifugio a
Monza dove collaborò con
Achille Grandi e la locale
Unione del lavoro, assumendo la direzione del giornale
Il Cittadino. Ben presto, su intimidazione delle locali autorità fasciste dovette lasciare la città lombarda per tornare a
Novara, ove restò sino al 1935, quando l'avvenuta nomina dell'amico
Luigi Gedda a presidente nazionale della Gioventù cattolica lo vide chiamato a Roma come direttore tecnico dell'associazione.
Nel 1942 si legò ai primi gruppi democristiani della Capitale e fu arrestato dalla polizia fascista, venendo successivamente liberato dopo l'8 settembre 1943.
Aderì alla DC e in qualità di segretario organizzativo ne gestì la campagna elettorale nelle elezioni del 1946 per l'Assemblea Costituente, alla quale venne eletto per il collegio elettorale Torino, Novara, Vercelli. Primo segretario nazionale delle ACLI, alla scomparsa del suo maestro Achille Grandi, lo sostituì come responsabile della corrente sindacale cristiana della CGIL unitaria. Ben presto Pastore (in particolare a seguito dello sciopero generale proclamato dalla maggioranza socialcomunista della segreteria del sindacato, dopo l'attentato al leader comunista Togliatti del 14 luglio del 1948), si convinse dell'impossibilità di collaborare tra componenti così reciprocamente ostili e diede vita alla LCGIL (Libera Confederazione Generale del Lavoro): nel 1950 fu tra i fondatori della CISL, il sindacato d'ispirazione democratica di cui sarà segretario generale fino al 1958, anno in cui entrò nel governo Fanfani II come Ministro per lo sviluppo del Mezzogiorno e delle aree depresse del Centro-Nord, avviando la stagione dell'intervento straordinario dello Stato nelle aree meridionali. Venne successivamente confermato nello stesso incarico in tutti i governi sino al 1968. Leader della sinistra sociale della DC, si dimise dal governo Tambroni nel momento in cui questo ebbe l'appoggio del Movimento Sociale Italiano. Profondamente legato alla sua terra natale, la Valsesia, ricoprì, nel secondo dopoguerra, gli incarichi di sindaco di Varallo e di Presidente del Consiglio di Valle-Valsesia, esempio, quest'ultimo, di coordinamento delle attività degli enti locali nelle zone montane.
DIMENSIONI: CM.14,0 X 22,0 CHIUSO NR. 6 FACCIATE
DATAZIONE: 1946
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