Nibali, un messaggio di
nobiltà
Editoriale. La fuga del siciliano sul Ghisallo vale molto
di più dei 2 minuti che il campione ha sfiorato
Coraggio e istinto. Il lampo di Nibali
GIRO DI
LOMBARDIA - La classica delle foglie morte chiude la stagione dei
corridori feriali. Vince Zaugg ma sul Ghisallo brilla la stella del
siciliano che realizza un attacco da ciclismo “vero”
Scatta a 54 chilometri dal traguardo e guadagna oltre un
minuto e mezzo Zero calcoli, zero scienza. Solo grinta...
Voi volete sapere se lo
rifarei? Forse sì...
Sceso di bicicletta Nibali era stordito e in lacrime. Con
la profonda tristezza per il colpo mancato si mescolava però la
soddisfazione d’aver compiuto un’azione che aveva
esaltato i tifosi e che aveva dato il segno della classe del
corridore. «Avevo lasciato Gilbert sui pedali: mi sembrava un
sogno...»
Con Basso alle docce un
sorriso a metà...
Ecco
la domanda di tutti appena finita la corsa: non conveniva invertire
i ruoli per l’attacco? Volpi risponde: «Forse sì ma non è
facile in gara gestire certe situazioni». E Ivan (in ottima
condizione) aggiunge: «L’azione di Vincenzo poteva anche
andare in porto considerato che a fine stagione molti sono
stanchi»
Gilbert ha pagato la
rincorsa a Nibali
L’asso fiammingo era venuto per conquistare la
vittoria a conclusione d’una stagione superba. Gli è andata
male. «Quando il siciliano è scattato non c’era niente da
fare. La sua potenza era straordinaria e se fosse arrivato avrebbe
compiuto un’azione storica. Alla fine, invece, non avevo più
gambe»
Giro
e Tour. i 2 giganti...
A
Milano e poi a Parigi è partita ufficialmente la grande caccia alla
maglia rosa del Giro e a quella gialla del Tour. Ecco le cartine le
altimetrie le planimetrie e i primissimi commenti di quelli che
saranno i protagonisti assoluti di una stagione che già si annuncia
ricca di sfide
Il Giro si cattura
l’ultima settimana
Presentato a Milano il Giro d’Italia del 2012, il
primo dell’era di Michele Acquarone, subentrato ad Angelo
Zomegnan. Un percorso meno “cattivo” rispetto
all’ultimo per la volontà espressa proprio dagli
organizzatori, di rispettare la fatica degli atleti. Meno
trasferimenti e meno salite. Tappe nervose all’avvio e tante
volate. Ma nel finale, come da tradizione Alpi e Dolomiti faranno
esplodere la corsa. Cervinia. Cortina Lecco. Pampeago. Stelvio. E
alla fine la crono di Milano...
Prima il vento, poi la...
musica
Dice
Fuglsang, danese emergente: «Dalle mie parti il meteo è variabile e
il vento la fa da padrone. Occhio ai ventagli. Succederà qualcosa
di grosso». Cavendish si frega le mani per le tappe riservate ai
velocisti. Scarponi annusa il traguardo di Rocca di Cambio e
promette di correre un Giro d’attacco. Per Cipollini
c’è terreno felice per i giovani velocisti di casa nostra. E
Nibali, se correrà, punta a Cortina d’Ampezzo...
Un Tour insolito (da
imboscate)
Due
giorni dopo la presentazione del Giro, la carovana del ciclismo si
è spostata in blocco a Parigi per sollevare il velo sul Tour de
France. Una platea numerosissima ha applaudito il percorso, che
Prudhomme ha definito «di transizione». Avvio nervoso. Arrivo in
salita inedito (e spaventoso) il settimo giorno. Poche volate.
Tante crono. E nel finale le Alpi e i Pirenei. Ottimo per Evans e
Contador Duro per Schleck. E Nibali invece ci fa un
pensierino...
Scoperta la trappola dei
Vosgi. Spaventosa
Nella settima tappa, debutta una salita dei Vosgi
inedita. Si chiama La Planche de les Belles Filles. Una rampa di
6,2 chilometri. Pendenza media dell’8,5 per cento e nel
finale punte al 25. Secondo Prudhomme, potrebbe decidere il Tour
Forse è troppo, ma di certo ci sarà da divertirsi e da soffrire
parecchio...
Basso e Nibali, la rosa e
la gialla
La
coppia della Liquigas dovrebbe invertire i programmi rispetto al
2011 Il varesino torna al Giro a caccia del terzo successo. Il
siciliano invece fa rotta sul Tour, il cui tracciato è più adatto
alle sue caratteristiche. E in Francia potrebbe avere un gregario
d’eccezione, proprio Basso...
Un segreto nella vita di
Contador. Eccolo...
E’ ancora sub judice
ma tra poco verrà giudicato definitivamente. Lui è certo di
cavarsela tanto è vero che ha già programmato la stagione. Verrà
alla Tirreno per amore dei tifosi italiani. Poi il Tour alla grande
con una voglia immensa di divertirsi vincendo. Come è successo quel
giorno sull’Alpe
Il
treno frantumato a meno tre chilometri. Perchè? Eppure il treno era
perfetto per agganciare Bennati... Bennati va avanti dietro Hondo.
Vuol fare da solo? Meno 300 Viviani e Oss cercano Bennati.
Inutile...
La verità? La squadra mi ha
tolto la fiducia
BENNATI AMARO / Avevamo progettato quel finale dalla
rotonda alla curva. Ma gli altri non hanno rispettato i patti.
Paolini si è bruciato in una fuga sbagliata e il treno non è
esistito. Neppure Cipollini avrebbe vinto a Zolder senza treno.
Volevo Viganò ma Bettini non mi ha accontentato. Viviani doveva
evitare certe dichiarazioni
Il “Benna” non
ha creduto in noi...
VIVIANI CATEGORICO / Il veronese non ha peli sulla
lingua. «Eravamo compatti con un treno bellissimo, ma
all’improvviso lui se ne è andato per conto suo. Abbiamo
cercato di recuperarlo ma si andava troppo forte Bennati reclama
Viganò? Non sarebbe cambiato nulla. La verità è
un’altra»
Ho seguito Cancellara. Ho
urlato a Bennati
MODOLO IMBARAZZATO / «Bettini mi aveva di detto di stare
sulla ruota dello svizzero e così ho fatto. Poi ho intravisto
Bennati e gli avrei tirato la volata se mi avesse sentito. Quanto a
me, volete sapere cosa avrei fatto se avessi potuto? Avrei
tallonato Cavendish e avrei lottato alla morte»
Ma Bettini doveva
inventarsi qualcosa...
SARONNI CURIOSO / «Guardate nella ricostruzione di
Bicisport le foto 6 e 7 Guardatele bene. Rappresentano il momento
cruciale della nostra corsa Il treno è perfetto, la posizione è
ideale Il varco è aperto. Eppure è qui che Bennati non ha avuto
fiducia e non è stato un leader vero. Peccato...»
E’
mancata la luce del nostro capitano
BETTINI DELUSO / Bettini
aveva ipotizzato due volate. Una con Bennati sostenuto dalla
squadra e una (di... riserva) con Modolo sulla ruota di Cancellara.
«Ma non abbiamo avuto possibilità di giocarci la corsa. Abbiamo
perso l’attimo fuggente quando il treno era pronto per
partire sulla destra a tre chilometri dal traguardo»
Noemi
Cantele
In
confidenza. Data di nascita: 17 luglio 1981. Luogo: Varese. Peso:
58 chili. Altezza: 1,71. Professionista dal 2000. Vittorie: 30.
Squadra: Garmin-Cervelo
Prestigio ad Aru. Del Rosso
a Battaglin
I
due sfidanti danno spettacolo anche al Del Rosso. Si impone il
corridore veneto attesissimo dopo il successo tra i pro’ alla
Coppa Sabatini. Ma il campioncino della Palazzago (con il 3° posto)
blinda la vittoria nel nostro concorso
Coledan va tra i pro’
e Senni cresce bene
Borsa valori. Dilettanti
Marcelli: che balzo! Sale
di 8 posizioni...
MASTRO ARTIGIANI. Le
classifiche 2011. Mentre Botta e Di Giacomo monopolizzano la testa
del gruppo, irrompe il toscano Merlini e promette battaglia Così
come Marcelli, che in un solo colpo passa dalla tredicesima alla
quinta piazza. E adesso l’abruzzese fa
paura...
Cancellara
così così? Non fatevi illusioni...
Lo
svizzero ha chiuso nel silenzio la stagione più amara della sua
carriera Dopo i piazzamenti alle classiche gli era rimasta soltanto
la doppia sfida dei mondiali, ma anche in Danimarca è andata male.
Mancanza del lavoro con Riis? E come andrà con Bruyneel? Parole di
un uomo solido in cerca di riscatto
E in scena chi c’è?
La mitica Alfonsina...
A
120 anni dalla sua nascita nessuno ha dimenticato Alfonsina Strada
la pioniera del ciclismo femminile La “corridora”
ribelle capace di sfidare gli uomini nel Giro del 1924 e per questo
amata dalla gente. Uno spettacolo teatrale ripropone la sua storia
fatta di fatica, forza e coraggio
Se passa Belletti volano i
cespugli
Il “furetto della
Romagna” correrà per una squadra francese, ma i suoi sogni
nascono nelle campagne di Cesenatico La sua vita è cambiata dal
giorno in cui ha vinto la tappa del Giro a due passi da casa sua e
soprattutto nel ricordo di Pantani. Ecco la vita d’un
corridore un po’ all’antica che adora Martini
Ma sentite che cosa gli
rivela Nocentini
Belletti e il “Noce” correranno insieme nella
squadra francese Ag2r. Hanno viaggiato in auto per Chambery dove
hanno provato bici e abbigliamento. I primi consigli: la lingua, un
inverno di sacrifici e una primavera pronta, per cogliere subito un
successo. Un giudizio? «Farà strada, ha voglia di
vincere»
A Sky tutti impazziti per
Cavendish...
Internazionale. GRAN BRETAGNA. Il campione del mondo
nello squadrone di casa: c’è la firma
Un altro fiammingo che
“mena”
Internazionale. BELGIO. Van Avermaet primo a
Tours
Sul San Luca l’uomo
del Grappa
Internazionale. COLOMBIA. Giro dell’Emilia a Carlos
Betancur. E’ solo l’inizio?
Degenkolb va con Kittel.
Peccato...
Internazionale. GERMANIA. Correranno nella stessa
squadra
Martin punta in alto, ma in
salita ce la fa?
Internazionale. GERMANIA. Specialista contro il tempo, ma
sogna sempre la maglia gialla
Gallopin con suo zio per
vincere
Internazionale. FRANCIA. Destinazione
RadioShack
Demare, l’iride è un
piacere... Internazionale. FRANCIA. La maglia degli U23
alla Parigi-Tours Espoirs
Il
tricolore nella valigia
Lascia Scinto e va a correre alla Movistar di Unzue. Per
Visconti una scelta coraggiosa, con l’obiettivo di misurarsi
nelle grandi classiche. Abbiamo sentito prima il manager spagnolo,
poi il campione italiano. Al mondiale abbiamo assistito al loro
primo incontro. E ora vi diciamo tutto...
Visconti il sogno di Unzue.
Perché? Storia dell’incontro con il manager
spagnolo che guiderà Visconti. L’erede di Echavarri ha le
idee chiare. Giovanni ha «l’olfatto» dei grandi. Porterà
vittorie e imparerà da Valverde. Classiche e piccoli giri. Saprà
stare senza Scinto? E la sua maglia tricolore sarà blu con tre
strisce? Ecco i piani per il 2012
E Visconti cosa dice?
Scalpita da matti E questo è quello che pensa il
tricolore Lo ha colpito la capacità di Unzue di capirlo. Vuole
diventare più autonomo Vuole vittorie pesanti. Non conosce
Valverde, ma gliene hanno parlato bene Con Scinto chiude in
pareggio: ha avuto tanto e tanto ha dato. E della maglia tricolore,
bisognerà parlarne ancora...
Gardeccia. Lassù una grande
storia Il prossimo Giro proporrà un altro tappone super
con Mortirolo ed arrivo sullo Stelvio (dopo 37 anni). Ma
nell’ultimo Giro d’Italia, che ha proposto un tracciato
forse fin troppo duro, con la quindicesima tappa si è raggiunta
l’apoteosi. La frazione portava il gruppo sotto le torri
della Gardeccia dopo aver affrontato altre cinque salite. Una voce
unanime: la corsa più dura mai fatta. Basti dire che Nibali ha
bruciato oltre 8.000 calorie.
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