Epitheta Ioannis Ravisii Textoris Nivernensis: opus absolutissimum. Post varias editiones, ipsiúsque auctoris recognitionem, & doctissimorum virorum emendationes locupletatum, & innumeris mendis accuratissimè repurgatum. Accesserunt De prosodia, libri IIII, quos Epithetorum praeposuimus operi. Item De carminibus ad veterum imitationem artificiose componendis praecepta, collecta a Georgio Sabino.
Ovvero:
Gli epiteti di John Ravisis il Tessitore di Nivern: opera definitiva. Dopo varie edizioni, arricchita della revisione dell'autore e delle correzioni degli uomini più dotti, nonché accuratamente epurata da innumerevoli errori. Con l’aggiunta del De Prosodia, Libro III, che abbiamo anteposto all'opera degli Epiteti come pure pure precetti per comporre artisticamente poemi a imitazione degli antichi, raccolti da Giorgio Sabino.
Jean Tixier de Ravisi (1480-1524) fu un umanista, il quale offre nel libro un vasto lessico insegnando l'uso e le proprietà degli epiteti latini, ovunque usati in letteratura.
Stampa a Genevae (Ginevra) ex Typographia Iacopi Stoer, M.DCXXXVIII, legatura editoriale in pergamena, in buono stato, opera completa 134 + (2) + 1032 pp. (516 numeri di pagina, numerazione a pagine alterne), 18x11,5 cm.
Più in dettaglio le prime pagine sono dedicate alle regole della grammatica e delle composizioni poetiche, della metrica classica ecc., le altre più propriamente agli epiteti con riferimento all’autore e/o al testo nel quale sono usati.
Per quanto riguarda l’”epiteto”, esso ha la funzione di identificare i personaggi: per esempio Achille è chiamato con i seguenti epiteti: divino, simile a un dio, dai biondi capelli, dal rapido passo, veloce e pastore di eserciti, Agamennone: signore di uomini, dall’ampio potere, uomo che non conosce ritegno, re che tiene lo scettro, il potente, signore di eroi, dalla lancia gloriosa. Opera sicuramente poderosa, ampliamente documentata e di scarsissima reperibilità, mentre più nota è quella lionese del 1625.