Il Regio Polverificio si inserisce all'interno di un contesto urbano, quello di Fossano, già sviluppato e consolidato.
Le ragioni che ne portarono alla costruzione vanno principalmente ricercate nel volere del Ministero della Guerra di costruire, a seguito dell’esplosione di quella di Torino, una delle fabbriche a polveri più grandi presenti sul territorio, capace di fornire e sostenere, da sola, la domanda sempre più crescente di polvere pirica. Fin da subito l’amministrazione comunale di Fossano si impegnò e adoperò affinchè venisse scelta la città medesima come sede del nuovo polverificio del regno. La volontà e le ragioni che portarono a scegliere Fossano come sede di questo monumentale complesso furono principalmente la vicinanza di collegamenti sia stradali che ferroviari limitrofi all’area di intervento e la presenza dei canali di Stura e Mellea capaci di fornire, con la loro portata d’acqua, la forza idraulica necessaria al continuo funzionamento della fabbrica. Intorno al 1856 iniziarono i primi lavori di costruzione e intorno al 1859-1860 si hanno già notizie sulla produzione della polvere nera. Per circa venticinque anni il polverificio rimase attivo e fiorente, occupando al suo interno un gran numero di operai fossanesi, ma già intorno al 1890 la produzione e il numero del personale iniziarono a calare fino a portare ad un quasi totale arresto della produzione a partire dal 1900 e i primi anni a seguire. Le ragioni furono innanzitutto dovute alla scoperta della polvere senza fumo e all’apertura di un nuovo stabilimento a Fontana Liri. Molte furono le proposte analizzate dall’amministrazione comunale per tenere in vita la fabbrica e darle una nuova funzione: da fabbrica per il confezionamento di esplosivi, a panificio, a base per la produzione di materiale ferroviario, a nuovo Regio Manicomio, a stazione d’acclimatazione cavalli e accasermamelo dei nuovi reparti di artiglieria, ma quasi tutte vennero scartate o perché ritenute inadatte o perché la proposta venne lasciata cadere. Altrettante furono anche le richieste di cessione implorate dal Comune di Fossano al Ministero della Guerra; ma anche in questo caso, nonostante la proposta fosse stata portata avanti per anni, non si arrivò mai ad alcuna conclusione. Non si trovò mai una vera e propria soluzione definitiva alla questione del polverificio: nel corso degli anni divenne sede sporadica di differenti attività fino al 1966 quando vi si installò il battaglione allievi Carabinieri che vi rimase fino al 2012 e poi, comando ad oggi ancora attivo, come sede del 32° Genio Guastatori dell’Esercito. La tesi si propone di analizzare, partendo dall’analisi della storia, delle attività e dell’importanza svolta dal polverificio all'interno del tessuto urbano fossanese, una possibile proposta di valorizzazione che miri a ridare, sempre nel rispetto della funzione militare presente all’interno, nuova funzione e importanza ad una parte importante di storia della città che era ormai stata dimenticata. Partendo da un’introduzione sulla storia urbana di Fossano, si passa poi all’analisi delle diverse fasi storiche che hanno caratterizzato l’ex polverificio: dalla nascita, all’arresto della produzione, al tentativo del Comune di Fossano e del Ministero della Guerra di dargli nuova vita attraverso l’impianto di differenti funzioni; di queste un’analisi più approfondita viene svolta per l’impianto del nuovo manicomio provinciale. Percorrendo brevemente la storia dei manicomi e facendo alcuni esempi sui casi piemontesi più importanti, si passa poi ad analizzare e a ricalcare il progetto, poi inattuato, di trasferimento del manicomio di Racconigi nel Regio Polverificio. Numerose altre ipotesi di nuovi impianti ed attività vennero fatte dalle allora presenti amministrazioni, ma poche prese realmente in considerazione. Ad oggi l’ex polverificio risulta ancora attivo, non più come sede per la produzione della polvere pirica, ma come base militare attiva. Attraverso l’analisi svolta, sulla base e nel rispetto dell’attività oggi esercitata all’interno del complesso si è pensato ad alcune proposte teoriche che mirassero a valorizzare l’intera area e ad inserirla maggiormente all’interno del contesto urbano e cittadino della città di Fossano.
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